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mercoledì 19 ottobre 2011

Intervista ad una scrittrice......Valeria Tognotti


Abbiamo l'onore di avere ospite sul Blog la scrittrice del libro " Il Gioco del Ponte"raccontato ai ragazzi,un libro dedicato ai ragazzi e a tutti coloro che vogliono imparare la caratteristica manifestazione pisana attraverso un linguaggio semplice e divertente,.l'autrice Valeria Tognotti con le illustrazioni di Giulio Peranzoni, in collaborazione con la magistratura dei Dragoni e con l'associazione Sum Felix ,editore Felici ,presenterà il libro Domenica 23 ottobre alle ore 18 presso la Stazione Leopolda di Pisa.

Nome?
Valeria
Cognome?
Tognotti
La tua storia come scrittrice?
Ho la passione per la scrittura da quando ero piccola, ma a livello professionale soltanto da qualche anno ho iniziato a collaborare con alcune case editrici come redattrice di testi e come ghost writer. Ho una mia rubrica sulla rivista “Bambino” sarai tu! che si occupa di bambini e del mondo naturale e ho pubblicato poesie e haiku, composizioni giapponesi.
Che tipo di scrittrice sei? Ti è difficile esserlo?
Credo di essere piuttosto emozionale, nel senso che qualsiasi cosa tratti cerco sempre di ancorarlo alle passioni suscitate. Non risulta difficile, ma sicuramente impegnativo perché alla fine si tratta di un coinvolgimento completo.
Come mai scrivere un libro sul Gioco del Ponte?
In quanto scrittrice sono stata contattata da un’associazione culturale legata al Gioco. Ci siamo resi conto che nonostante ci fossero opere scritte dal 1700,  mancavano testi indirizzati ai bambini che spiegassero in maniera semplice il significato della manifestazione.
Com’è nata l’idea, qual è stata la molla che l’ha spinta ad indagare sul mondo del Gioco del Ponte e quali sono stati gli strumenti di cui s’è maggiormente avvalsa?
Il progetto è nato dunque dalla volontà di coprire un’importante falla editoriale. La molla dell’infanzia è stato un forte movente, l’idea di parlare ai più piccoli con un linguaggio comprensibile e divertente mi ha stimolato a indagare ancora più a fondo nel Gioco per riportare alla luce i tesori nascosti. Mi occupo di infanzia come educatrice da molti anni e la passione della scrittura si è unita alla responsabilità pedagogica.
Ciò non sarebbe stato possibile senza l’importante riferimento bibliografico delle opere del Prof. Alberto Zampieri, di Paolo Gianfaldoni e Virgilio Salvestrini e senza la competenza storico tecnica di esperti ed appassionati del Gioco come Vito Ardito che hanno contribuito con le loro conoscenze.
Quali sono i problemi e le responsabilità di scrivere su persone reali?
Una rievocazione storica così importante richiede rispetto, obiettività su fatti e persone e attendibilità storica. Spesso le fonti sono confuse o intessute di leggende, riuscire a orientarsi cercando di avvicinarsi quanto più possibile alla verità è la responsabilità maggiore.
Questo libro verrà distribuito nelle scuole di Pisa per riscoprire le radici della cultura e delle tradizioni di Pisa?
Abbiamo programmato insieme a Felici Editore un percorso didattico per le scuole di Pisa e non solo, per avvicinare i bambini alla storia del Gioco con un approccio prevalentemente ludico, secondo il motto: “Giocando s’impara!”.
Chi è stato da ispiratore del libro?
Più che un ispiratore è stato il connubio di idee a creare l’ispirazione: la volontà di dare nuova vita ai valori del Gioco e la mia esperienza nella comunicazione infantile hanno portato allo sviluppo di un libro di diversa concezione 
Qualcuno ci definisce buffoni esaltati...te che parere ti sei fatta di chi suda,e sia allena tutto l'anno per la battaglia finale di giugno?
Chi percepisce il Gioco facendo riferimento solo al momento dello scontro al carrello potrebbe farsi condizionare da un’ intuizione superficiale. Avvicinandoci soltanto un po’ di più e conoscendo anche tutta la realtà che sta dietro al Gioco si può realmente comprendere ciò che spinge questi uomini, e non solo i combattenti, ma i componenti tutti della manifestazione, dalle cariche civili a quelle militari, alle tifoserie, a perseverare con impegno e grande fatica nel protrarre la manifestazione nel tempo.
C’è il senso si appartenenza alla città, la comunione con il resto della cittadinanza, il sentirsi partecipi nella conservazione di un bene culturale quale va percepito il Gioco del Ponte. Chi spinge e suda lotta per questo. Lo sforzo non è fisico soltanto, è uno sforzo d’animo che non si esaurisce al momento della palestra o della competizione,  ma si amplia alle attività socio culturali favorite nei quartieri dalle diverse Magistrature, che tendono al miglioramento di tutta la collettività. Inoltre il Gioco porta con sé una magia che rende impossibile non appassionarsi una volta conosciuto. Ma questa non può essere spiegata, va solo vissuta.
 Qual è il segreto di questo libro?
Il libro è scritto sotto forma di racconto avventuroso, per cui ci si appassiona alle vicende del popolo pisano come fosse l’eroe di un romanzo e allo stesso tempo si può imparare la storia e la tecnica del Gioco. In questo senso è anche una chiave di lettura per accedere agli approfondimenti più tecnici e specifici delle opere precedentemente scritte.
Che prototipo di lettore e di acquirente aveva in mente mentre scriveva questo libro?
Nasce per i ragazzi, ma è adatto a tutti coloro che vogliono saperne di più leggendo qualcosa di semplice e chiaro. Per cui anche gli adulti possono trovarlo avvincente e istruttivo. Inoltre i bambini di età prescolare potranno divertirsi con le colorate illustrazioni di Giulio Peranzoni.
Una sua proposta per migliorare il gioco del ponte nel futuro?
Una cosa che ancora manca al Gioco è la locazione di ogni sede militare e civile di Magistratura nel quartiere di rappresentanza per far sì che gli abitanti possano essere coinvolti direttamente nelle attività della squadra mantenendo vivo la spirito di Gioco anche durante l’anno.
La sua magistratura del cuore?
Non sono legata ad una Magistratura in particolare, ma simpatizzo per la Parte di Mezzogiorno che fa riferimento all’area geografica dalla quale provengo.  




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